Voglio laurearmi ma il mio lavoro mi assorbe completamente…forse dovrei iscrivermi a una delle numerose università telematiche
Posso farcela o è troppo tardi…? 6inTempo?!
[Università Telematiche, tutto quello che c’è da sapere senza peli sulla lingua]
Immagina questa scenetta:
Sei a cena a casa di amici o in quel nuovo locale da provare ed improvvisamente arriva quella domanda che avresti evitato volentieri…
“Ehi, non te l’ho mai chiesto… Ma tu in cosa sei laureato?”
In quel momento senti un brivido lungo la schiena, ti sembra quasi che tutti si zittiscano per sentire la tua risposta, senti il viso che si riscalda e il sudore freddo, ma scuotendoti un attimo, rispondi:
“Ehm… Io veramente non mi sono laureato… Sai ero a…”
“Ma vaaaaaa davveroooooooooo? Non l’avrei mai detto”
“Beh sai, ho avuto l’opportunità del lavoro e mi sono buttato a capofitto, senza preoccuparmi troppo del pezzo di carta, però oggi un po’ me ne pento! Anzi, a volte penso che mi piacerebbe prendermi una laurea, per una mia soddisfazione, per un mio traguardo personale, forse ora però è un po’ troppo tardi”.
“Ma vaaaa, fregatene! Non è che ora perché hai degli amici laureati debba farlo per forza anche tu eh!? E poi ora ti immagini a gestire contemporaneamente lavoro e studio? Non credo si possa fare”
Magari avresti dato delle risposte leggermente diverse, ma se sei arrivato su questo articolo è perché in cuor tuo vorresti concludere quel percorso e portarti a casa la tua laurea.
Poi magari quel “pezzo di carta” non ti servirà nemmeno se non per mettergli una bella cornice ed appenderlo nel tuo ufficio un domani, però, sarebbe una bella soddisfazione personale.
Magari tante volte anche a te è capitato di dirti:
“Quasi quasi la faccio la pazzia!”
E Magari ti sei anche informato su una delle tante università telematiche che (per sentito dire) rendono più semplice il processo.
Allora oggi vediamo insieme quanto è vera questa cosa…
Università telematiche in Italia
Ci sono moltissime università telematiche riconosciute dal MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) che ti promettono una laurea più facile…
Ecco le università telematiche italiane:
- eCampus
- Pegaso
- San Raffaele
- Universitas Mercatorum
- Giustino Fortunato
- UniNettuno
- Guglielmo Marconi
- IUL (Italian University Line)
- Niccolò Cusano
- Leonardo da Vinci
- UniTelma
*Ovviamente alla data in cui scrivo l’articolo (meglio specificarlo visto quante ne nascono in Italia)
Da qui è subito polemica… Le altre nazioni europee non hanno un numero così alto di università telematiche, alcune ne hanno una, altre due, tre, quattro… ma nessuna 11 (undici!!!).
Non vorranno mica far leva sulla pigrizia dell’italiano?
Ma una delle prime domande, quasi scontata, che viene in mente a chi si approccia ad una di queste università è sicuramente:
“Ma quanto mi costa l’università online!?”
Eh… Questa è una bella domanda…
In genere i prezzi non sono particolarmente economici. Si è creato uno straordinario business dietro a quelli che vengono spesso chiamati “laureeifici” o “fabbriche di lauree” (qualcuno si spinge addirittura a complottare chiamandole “lauree a pagamento”).
Ma non è questo il punto che mi interessa, se dietro ci fosse una formazione valida, non è il prezzo che importa!
Per la propria formazione è giusto spendere, ancora meglio… Investire
La vera domanda che tutti si pongono è:
Le università telematiche sono valide?
Le università telematiche sono valide o sono solo un modo per spillarci soldi speculando su un’esigenza o su un sogno da tempo chiuso nel cassetto?
E poi… Quando esci di là, hai delle competenze o “ti sei pagato il pezzo di carta?”
Voglio darti due risposte anche in base al tipo di persona che sei…
No no… Le mie risposte non sono una giusta ed una sbagliata, ma la prima sarà rapida e semplice e la seconda un po’ più lunga e specifica, l’immagine rende comunque l’idea.
Infatti, c’è chi leggerà la risposta rapida e sarà soddisfatto e qualcun altro che normalmente nella vita non si accontenta e vuole capire tutto fino in fondo.
(Ovviamente, non ho la verità assoluta, cerco soltanto di fare un’analisi dei pro e contro).
In entrambi i casi ecco le tue risposte alla domanda:
Le università telematiche sono buone?
Risposta Rapida e semplice:
(Puoi saltarla se sei interessato a quella più esaustiva)
Sono buone per la sfera “organizzazione” ma devi un po’ accontentarti…
Sono consigliate se:
- Se non ti interessa il fatto che queste università non ti daranno mai la credibilità che potresti avere
- Se non ti preoccupa essere un po’ preso in giro dall’amico che ti dirà di essersi laureato nell’università “vera”
- Se ti interessa il pezzo di carta (ad esempio se non userai mai le cose che studi ma hai bisogno del titolo)
- Se non hai voglia di studiare e vuoi una laurea veloce
- Se sei incapace di organizzarti da solo
- Se non hai un metodo di studio e non vuoi acquisirne uno
Ecco, qui in mezzo ci sono le risposte più comuni che normalmente sentirai…
Un misto di credenze popolari e ignoranza, oppure c’è del fondo di verità?
Risposta completa e specifica:
(Saltala se sei soddisfatto di quella semplice)
Le università telematiche sono state riconosciute dal Miur nel 2003.
Da allora hanno cominciato a sbucare fuori come funghi e fiutando il business anche tante università pubbliche hanno creato l’e-learning (fa figo chiamarlo così).
La comodità dell’E-Learning per chi Lavora e Studia è indiscussa ma ci sono da fare delle precisazioni.
Ad oggi in Italia le Università Online sono 11 (undici!!!), troppe, secondo il Vicepresidente del CNVSU (Comitato Nazionale per la Valutazione del Sistema Universitario), che spera in una riduzione.
Infatti nelle altre nazioni europee il loro numero oscilla tra 2 e 4. In Inghilterra ad esempio ne troverai solamente una (Open University) con un’efficienza didattica e amministrativa che si attesta da sempre su livelli eccellenti, ma torniamo alla situazione italiana…
Dalla loro nascita ad oggi sono state sempre soggette ad indagini da parte del CNVSU ed è nata quella che oramai i media chiamano la “Lobby delle università telematiche”.
Non stupirti se molti dei proprietari di queste università siano grossi nomi (Es. Fininvest, Mediolanum, Wind, banche, camere di commercio, etc.) e non stupirti neanche del fatto che tanti parlamentari abbiano degli interessi nel prendere una laurea velocemente.
Nonostante questo, diversi ministri dell’istruzione hanno messo in dubbio la validità di queste università ed i giornali hanno decine/centinaia di titoli di questo tipo:
* trovi tutti i link in calce all’articolo
Insomma, sembrerebbe che nascano per cercare di rispondere all’esigenza di chi non ha il tempo per studiare in una “normale università” o di chi vuole una laurea più semplice da conseguire.
I numeri delle università telematiche
Come mai allora tutte queste iscrizioni a queste università telematiche?
2003/2004 —-> 1.500 Iscritti c.a.
2014/2015 —-> 40.000 Iscritti c.a.
2567% in 10 anni… Per non parlare delle ultime stime (che non ho messo per via di fonti un po’ incerte) che parlano di circa 75mila Iscritti.
Niente male eh?
Fosse stata la tua azienda ad avere un incremento del 2567% in 10 anni?
Ti faccio un esempio per farti capire meglio di cosa parliamo…
Se nel 2003 fatturavi 25.000€ oggi ne fatturi 641.750 (da 2000€ a 53.500€ c.a al mese)
Se nel 2003 fatturavi 100.000€ oggi ne fatturi 2 Milioni e 567 mila (not bad!).
Quindi, complimenti allo spirito imprenditoriale di chi ha fondato queste università (specialmente perché oggi le rette sono più alte che nel 2003).
Ma perché tutte queste persone si iscrivono a queste università?
Cioè, posso capire se una persona è diversamente abile e non può recarsi all’università ma perché tutti questi normodotati si iscrivono alle università Online?
Il sogno della laurea
… Facile!
Questi furbacchioni giocano molto sul sogno nel cassetto del prendersi una laurea, perché senza il loro aiuto non potresti (cosa che sarebbe poi da vedere).
Non fraintendermi, io sono il primo a tifare per te….
La mia stima nei confronti di chi studia e lavora è ai picchi più alti, non tutti hanno il coraggio di farlo, quindi già solo per il fatto che tu vai avanti e non molli mi fa venire voglia di averti tra i miei amici più stretti.
Voglio però essere onesto… Se fossi nella tua posizione mi sentirei preso in giro…
Non è giusto che questa lobby sfrutti un nostro sogno per rifilarci un servizio considerato da tanti scadente.
Anche perché parliamoci chiaro…
- Lavorare e studiare significa farsi il mazzo dalla mattina alla sera,
- Significa rinunciare a delle cose piacevoli a discapito di “cose da fare”
- Significa non poter avere la vita sociale che vorresti
- Significa sentirsi sempre di corsa
- Significa dover gestire un livello di stress più alto rispetto a chi ci circonda
Come faccio a saperlo così bene? Beh, ci sono passato!
E ti dirò di più, un mio vecchio datore di lavoro mi ha messo di fronte ad una scelta:
“O lavori con noi… O studi all’università, entrambe le cose non le puoi fare.”
Secondo lui non potevo rendere al massimo facendo entrambe le cose e quindi aut aut.
Senza portartela per le lunghe alla fine sono stato obbligato a lasciare l’università per continuare il lavoro che tanto amavo.
Inutile dirti come mi sono sentito…
Ed in passato anche io ho pensato di iscrivermi ad un’università online per concludere i 6 esami (sì lo so sono pochissimi) che mi mancavano per laurearmi, ma poi mi sono informato ed ho scoperto tutti i retroscena di cui ti sto parlando…
E mi sono chiesto:
“Vincenzo, vuoi veramente prendere la laurea solo per sentirti chiamare Dottore? È questo che pensi di valere?”
La risposta per me è stata ovvia… NO!
Valgo molto di più di così… Non devo e non voglio accontentarmi
Ma per fare un’analisi il più precisa possibile ho chiesto a chi frequenta i corsi con me di dirmi svantaggi e vantaggi di queste università, così da aiutarti nel prendere la miglior scelta e non farti trovare come molti di loro a pentirti a posteriori…
Premessa:
Se ancora non hai ben capito con chi hai a che fare perché non mi conosci bene è importante che tu sappia che quello di cui parlo non sono chiacchiere da bar ma sono numeri e dati precisi presi da fonti autorevoli (Non credere a quello che ti dico io, leggi cosa dice chi si occupa di tutelare la tua formazione – Analisi della situazione delle Università Telematiche).
Ed aggiungo a questi importanti dati le confidenze e le indiscrezioni che sono trapelate da interviste che ho fatto personalmente ai miei studenti che frequentano (o hanno frequentato) università online.
Università telematiche: vantaggi e svantaggi
Chiarito questo, vediamo quali sono i vantaggi e gli svantaggi delle università telematiche.
#Vantaggi
Il vantaggio principale (ed il più oggettivo) è l’organizzazione.
#1 Organizzazione
In linea generale sono molto più organizzati di un università pubblica (specifico pubblica perché tutte le università private sono eccellenti dal nord al sud).
Questa organizzazione facilita sicuramente una persona impegnata come uno studente lavoratore.
- È più semplice reperire i materiali
- Hai più appelli a disposizione
- Non hai la frequenza obbligatoria
L’organizzazione si semplifica in questi 3 (importanti) punti.
Ricordo ancora quanto tempo perdevo per reperire i libri quando andavo all’università, era una bella perdita di tempo… (Ora so che sono migliorati grazie al web).
Di sicuro avere la possibilità di reperire rapidamente i materiali di studio è un bel vantaggio.
Appelli e frequenza invece sono un po’ secondari perché questi due fattori possono facilmente variare da facoltà a facoltà. Alcune università statali non richiedono l’obbligo di frequenza ed hanno un cospicuo numero di appelli (alcune anche ogni mese come la telematica).
#2 Tutor
Molte università telematiche ti mettono a disposizione un tutor. Lo fanno anche tante pubbliche ma non è minimamente paragonabile il modo in cui vieni seguito.
Lo so, avere un tutor “fa molto Cepu” però può essere utile per chi non riesce a tenere alta la propria motivazione o ha bisogno di essere seguito nel percorso.
#3 Facilità nel seguire le lezioni Online
Questo credo che sia un grandissimo vantaggio di qualsiasi e-Learning e non a caso moltissime Università Pubbliche stanno introducendo questa formula per seguire le lezioni a distanza.
Giusto per chiarezza è giusto dire che l’e-Learning non è un’esclusiva delle Università Online, infatti come vedrai, questo punto ha anche degli svantaggi ma li vedremo più avanti.
#4 Laurea con stesso valore dell’università pubblica
Non posso non metterlo tra i vantaggi…
Un università semplificata sotto tanti punti di vista che ti da lo stesso “pezzo di carta” di una più complessa per tanti può essere un vantaggio…
Considera che i materiali da studiare sono (spesso) ottimi, poi sta a te decidere quanto studiare e quanto approfondire…
Come vedrai più avanti questo punto lo metteremo anche tra gli svantaggi, capirai perché (i due lati della medaglia).
Questi elencati sono i vantaggi principali, poi ovviamente potrebbero essercene altri soggettivi che devi valutare tu accuratamente…
Vediamo invece gli svantaggi:
#Svantaggi
#1 Non è una vera Università.
All’atto pratico è riconosciuta come tale, ma se ci pensi nell’ideale comune non lo è…
Una persona con una laurea online viene trattata con sufficienza, il rischio è di sentirti dire una cosa del tipo:
“Aaahhhh ok, la laurea online… ho capito!”
Che sia ben chiaro…
Questo non sono io a dirlo.
Per quel che mi riguarda se il MIUR ha deciso che le Università Telematiche sono a norma, non sono io a doverne discutere.
Con questo punto ci tengo a riportarti quello che però è il pensiero comune in merito, è giusto saperlo.
Qualche tempo fa ho visto una pubblicità di una di queste Università telematiche (facoltà di Psicologia) e questi sono alcuni commenti che trovi…
Se vuoi un mio parere in merito ti dico che è gente per lo più ignorante (nel vero senso del termine) però è gente con cui avrai probabilmente a che fare tutti i giorni…
#2 Preparazione superficiale.
Inutile dire che quasi tutti quelli che ci studiano ti diranno il contrario, altrimenti sarebbe come darsi del cretino da solo… Infatti tutti quelli che ho incontrato (eccetto i miei studenti che si sono sbottonati) una delle prime cose che ci tengono a sottolineare è: “Nono… non è vero che non si studia… sono addirittura stato bocciato!”
Molti miei studenti mi hanno detto:
“Sono tornato indietro perché non c’era nulla a che vedere con la preparazione che ho avuto quando studiavo in un’università pubblica.”
Dai, non giriamoci intorno…
- Faresti seguire tuo figlio da un professore privato laureato online?
- Faresti costruire la tua casa da un ingegnere laureato online?
- Faresti curare il tuo fedele animale domestico da un veterinario laureato online?
- Ti affideresti ad un medico che ha fatto l’università online?
(Quest’ultima cosa per fortuna credo non sia possibile…)
Attenzione!!!
Non sto dicendo che tutti i laureati online non siano preparati…
Dico solo che non potrai mai avere la certezza che abbiano la preparazione che ha un altro studente e questo non solo per demerito delle Università Online.
Molto spesso è lo studente stesso che cerca delle vie più facili, se tu studi Online e non è il tuo caso, meglio così! (Anzi, complimenti).
Questo punto comunque, come il precedente non lo potrai mai togliere dalle teste/bocche delle persone comuni.
Infatti guarda il terzo punto…
#3 Esami (spesso) semplificati
Non investo neanche troppe parole in merito. Probabilmente già lo sai…
Ti scrivo solamente cosa mi ha detto Marika, una delle mie studentesse che ha studiato in una di queste “strutture”.
“Sentivo la mancanza di qualcosa… Essendo a pagamento avevo l’impressione che, in sede d’esame, fosse sicuro passare l’esame, a prescindere dal voto.
Mi sembrava semplificato qualcosa e ne sentivo la mancanza, quindi non mi sono voluta accontentare e ho deciso di cambiare, almeno per mettere le basi solide della triennale.
inutile dirti che poi si è iscritta ad un’università pubblica così da non sentire più quella “mancanza”, ma avere la preparazione che voleva e meritava.
Lei non è l’unica, anzi…
Il problema non è quanto è difficile il tuo esame, ma il metodo di studio che utilizzi (se vuoi qui ti racconto in breve un metodo con cui ho preparato e sostenuto 9 esami in un mese).
Come ti avevo accennato, questo lo trovi anche tra i vantaggi, dipende da che tipo di persona sei e dal tipo di obiettivi che hai…
#4 Il Pezzo di carta
È risaputo che tante persone si iscrivono ad un università telematica per prendersi il “pezzo di carta”.
Premetto che non amo chiamarlo “pezzo di carta” però questo appellativo rende l’idea.
Intatti, a chi non piacerebbe appendere nel proprio ufficio la propria tesi e potersi fare lustro di questo?
Piccolo problema…
Se entri in un ufficio e vedi la laurea appesa al muro all’interno di una bella cornice, ma ci leggi “università telematica xyz” anziché leggere:
“Università degli studi di…”
O magari se hai voglia di investire sulla formazione addirittura dei nomi blasonati come:
Luiss, Bocconi, Lum etc…
Non mi soffermo neanche sull’argomento laurea sul Curriculum Vitae.
Se mai ti dovesse servire, immagini facilmente che una laurea all’Alma Mater Studiorum di Bologna non ha lo stesso valore di una laurea online.
Ma Vincenzo, se io sono una persona che si impegna e studia?!
È proprio questo il problema… Se sei una persona che si impegna e studia verrai purtroppo “etichettato” in quel modo. Potrai far cambiare idea? Certo, ma parti svantaggiato.
#5 Ma quanto mi costa l’università telematica?
Io sposo appieno la frase di Benjamin Franklin che dice:
“Se ti togli il denaro dalle tasche e lo metti nella tua testa,
la tua testa riempirà di nuovo le tue tasche”
Mi occupo di trasferire conoscenza, quindi sarei anche stupido a pensare il contrario…
Se vuoi frequentare un corso con me trovi investimenti che partono da 250€ per arrivare a superare i 6000€.
Però i soldi vanno anche investiti nel modo giusto…
Le spese dell’università online non sono solo i 2/3000 euro di retta annuale, ma ci sono spesso dei costi di “attivazione” di sedi extra in cui poter tenere gli esami e costi di materiali, oltre che di spostamenti vari.
Ad esempio un mio studente che vive a Bari, lamentava il fatto che per fare la sua esposizione di tesi (5 minuti) gli hanno messo la seduta la mattina alle 9.00 a Napoli.
Per non partire all’alba e non rischiare sulla strada è dovuto partire la sera prima, pernottare sul posto e poi ritornare a casa verso l’ora di pranzo, perdendo quasi due giorni di lavoro.
Diciamo che può essere comodo se vivi sul posto, ma nella maggior parte dei casi sul posto trovi anche tante altre università che possono darti una formazione molto seria.
In linea generale il costo non vale particolarmente la candela a meno che tu non abbia un reddito particolarmente alto (in quel caso pagheresti più o meno lo stesso alla pubblica).
#6 I Professori
Ok, passiamo pure sul fatto che gli esami sono semplici, che la formazione non è sempre adeguata, che queste università ci spillano un sacco di soldi ma i professori… almeno i professori potevano selezionarli (ed assumerli) per bene…
Partendo dal dato che “dei 222 docenti di ruolo necessari a coprire i 74 corsi di studio attivati nell’anno accademico 2009/2010 oggi ne sono presenti soltanto 42”, questo vuol dire che in gran parte degli atenei a distanza, spiega Giovanni Azzone del Cnvsu, “per non affrontare l’onere economico dei docenti di ruolo, si lavora con personale a contratto, con numeri ridotti al minimo, che di certo non possono garantire l’offerta formativa promessa dai corsi di laurea pubblicizzati dall’ateneo”.
– Cit Repubblica.it
In poche parole secondo le indagini della procura gli illeciti non ci sono solo nel facilitare gli esami, ma anche nella selezione dei professori.
Troverai inoltre moltissimi professori che dalla statale “si fanno l’extra” in queste università, piccolo problema, se sono già super assorbiti dal contratto fisso dell’università pubblica, come pensi che possano seguire tutta la mole che producono queste “nuove università”?
Come dici? Già non ce la fanno con la Pubblica??? Eh sì… sono d’accordo con te!
#7 Il vero vantaggio… le video lezioni
Ecco, questo è quello che pensano in tanti…
Se vado ad un’Università senza l’e-Learning non posso frequentare le lezioni lavorando.
Giusto.
Infatti la formazione online ha dei vantaggi legati alla sfera logistica/geografica.
Ovviamente deve valerne la pena seguire la lezione. Se il Professore ti legge le slide che poi scarichi dalla tua area riservata online il vantaggio della lezione è annullato.
Inoltre frequentare una video lezione non potrà mai essere come avere a disposizione un docente “live”, ecco perché è anche tra gli svantaggi.
Frequento ed erogo formazione ormai da abbastanza anni per poter dire che il video corso è uno strumento utile per chi vuole approfondire un argomento, non per chi vuole imparare da zero.
Infatti, quando faccio corsi online senza interazione su argomenti veramente determinanti per la vita di una persona inserisco SEMPRE degli appuntamenti dal vivo “one to one”.
Questo mi garantisce due cose:
- Essere certo che il messaggio del video-corso sia arrivato.
- Poter rispondere alle domande dello studente (questo è il vero valore aggiunto di una lezione).
Capisco che chi lavora abbia difficoltà a seguire le lezioni, ma non sempre le lezioni sono obbligatorie. Altre volte basta integrare con dei libri in più e fare gli esami da “non frequentanti”.
Probabilmente come nel caso dei vantaggi anche qui ci saranno anche degli svantaggi soggettivi che anche questa volta ti invito a valutare attentamente…
Se questi svantaggi non ti spaventano allora l’università online fa per te!
A conti fatti la bilancia pende parecchio dalla parte degli svantaggi ma va detto che alcuni di quelli che abbiamo dovuto considerare come “svantaggi” non sono per forza oggettivi ma spesso frutto di credenze popolari o di situazioni personali.
Insomma, nell’ideale comune, se vuoi “comprare” una laurea è tutto ok… Ma se vuoi meritartela è un altro paio di maniche.
Virgoletto “comprare” perché non voglio insinuare che tutte le università online vendano la laurea facile (anche se forse tu hai sentito in giro cose di questo tipo).
Non ho nulla contro le università telematiche
“Vincenzo dimmi la verità ma ti stanno antipatiche le Università online?”
Ecco vedi, un grosso errore che potresti fare è pensare che io odi profondamente (chissà per quale assurdo motivo) le università online…
La verità è che in questo articolo cerco di fare una disanima in base alle migliaia di studenti che ho avuto.
Infatti centinaia di loro studiavano in università telematiche ed hanno avuto in tanti una serie di problemi durante o dopo l’università. Se posso aiutare qualcuno lo faccio volentieri.
Poi lo ammetto, un po’ di coinvolgimento emotivo c’è… Ma se a te toccassero tante persone a cui tieni rendendole infelici non saresti almeno un po’ indispettito anche tu? Ecco!
A questo punto qualcuno si chiede giustamente:
“Ma se l’università online non è la soluzione, allora come devo fare a gestire contemporaneamente lavoro e studio?”
Ecco… questa è una buona domanda…
In attesa che l’università pubblica italiana si attrezzi al meglio per agevolare chi lavora, ti rispondo con una domanda:
Se tu avessi il tempo, il focus e l’autodisciplina che desideri secondo te avresti bisogno di un’università diversa dagli altri?
La risposta è ovvia….
La parte più complessa potrebbe essere convincerti che PUOI avere il tempo, il focus e l’autodisciplina al tuo servizio se solo lo vuoi…
Se hai voglia di prendere questa laurea (e farlo sul serio) comincia da questo articolo e tieniti forte perché se è quello che vuoi, ti prendo per mano e ti porto fino al tuo risultato.
Per quel che riguarda le università telematiche non aggiungo altro, stanno già cercando abbastanza di tenermi la bocca chiusa…
P.S.
È inutile che nei commenti mi diciate le seguenti cose:
- Sono uno studente dell’università telematica xyz e non è vero che è facile infatti mi hanno bocciato…
- La migliore università telematica è xyz
- Sono passato dalla statale alla telematica e non tornerei mai più indietro (o viceversa)…
- Vincenzo tu odi le università telematiche perché rubano clienti alle statali (Manco fossi lo Stato io?!)
Perché è inutile stare a scrivere queste cose? Perché tanto la gente non se le beve… Finché ci sarà il famoso “magna magna” sarà difficile far cambiare punto di vista alle persone.
Ormai informarsi è semplice, basta leggere qualche articolo di giornale per capire gli scandali legati a queste università. Insomma, non sarà certo il tuo commento a far cambiare idea alle persone.
Poi se per orgoglio hai bisogno di scrivere qualcosa, sfogati pure 😉
P.P.S.
Se tu ti trovi bene in una di queste Università, mi fa piacere… Mica si può fare di ogni erba un fascio, anzi.
E sopratutto sono contento per te, io tifo per te e per il tuo sogno/obiettivo indifferentemente dall’università/facoltà/ateneo a cui sei iscritto.
Quello che conta sono i tuoi risultati.
P.P.P.S.
Ci sono delle persone che studiano all’università online e si fanno un “gran mazzo”, se sei tra quelle ti faccio i miei personali complimenti, in quel caso potrebbe aiutarti questo.
Link utili:
http://www.repubblica.it/scuola/2010/04/02/news/universit_telematica-3078781/
Mi sono laureato in economia, ingegneria, agraria e master e dottorato in tecnologia in università statali in Italia es. Università di Bologna e Sapienza e in UK es. Stirling. Lavorando e studiando ho conseguito una specialistica ed un dottorato alla Sapienza, lavoro da quando avevo 28 anni ed ero già laureato con master . Ogni sono iscritto ad una telematica e mi mancano 2 e sami per completare una triennale affine a quelle che ho. E’ indubbiamente piú semplice e la preparazione é inferiore ma oggi alla mia etã 50 sarebbe assurdo anche solo andare all’esame insieme a dei ventenni. Ad una certa età ho ben chiaro il quadro. Non mi serve il pezzo di carta di cui parli e non ho gradito i tuoi commenti che tendono a svilire gli sforzi di una persona che vuole perseguire un obiettivo che gli porta autostima.
Caro Giovanni, grazie per il tuo commento!
Intanto complimenti per i tuoi risultati non sono certamente da tutti!
Chiarisco subito una cosa per me importante:
“Lungi da me svilire gli sforzi di chi vuole raggiungere obiettivi importanti o aumentare la propria autostima…”
Anzi, ti dirò di più, il mio lavoro consiste proprio nell’aiutare le persone a raggiungere più rapidamente e con maggiore soddisfazione i propri risultati, quindi mi darei la zappa suoi piedi da solo.
Fatte queste dovute premesse vengo al dunque per risponderti.
Mi faccio la fantasia che nel tuo caso non sia il “pezzo di carta” che ti interessi e certamente non sei tra quelli che studiano per poter dire di averlo fatto. Quindi capisco che possa darti fastidio il mio tono volutamente provocatorio ma non è rivolto a te o chi come te studia sul serio.
Qui l’obiettivo non è svilire il lavoro dei tanti che (come te) studiano per davvero (Potenzialmente una persona che studia per la voglia di migliorarsi non ha nemmeno bisogno di un esame, perché è già consapevole dalla sua preparazione).
L’obiettivo è far riflettere e credo che anche in questo tuo commento ci siano degli ottimi spunti di riflessione. Una persona con più lauree non ha certo bisogno di andare a fare l’università telematica perché “più semplice”… ma non sono tutti come te Giovanni! Anzi, la maggior parte delle persone non si sente all’altezza di fare due cose così importanti contemporaneamente e sceglie la via più semplice. Quando le persone scelgono la via più semplice anziché aumentare la propria autostima la buttano giù.
Grazie ancora per il tuo commento ed in bocca al lupo per gli ultimi due esami 😉
P.S.
Riguardo l’età, se mi parli della comodità organizzativa dell’università telematica, lo capisco ma per quel che riguarda l’esame con i ventenni (tolto un po’ di imbarazzo) non ci vedo niente di male. Quando da ventenne ero all’università ho visto ultracinquantenni sostenere esami e tutt’ora ne conosco tanti.
Dal mio punto di vista è un vantaggio per te che sostieni l’esame (indubbiamente vieni trattato diversamente dal professore) ed è un vantaggio per i ventenni che avrebbero solo da imparare dalla determinazione di chi vuole migliorarsi a tuti i costi.
Ho letto tutto il tuo articolo e secondo me non sei molto bravo a portare l’acqua al tuo mulino. Scrivi delle cose che hanno controsensi enormi!! Es: “Ci sono delle persone che studiano all’università online e si fanno un “gran mazzo”, se sei tra quelle ti faccio i miei personali complimenti”. Questa è l’ultima cosa che hai detto dopo aver sminuito tutto il lavoro che una persona ha fatto per arrivare al proprio obbiettivo. Io non ho avuto la possibilità di andare all’università quando sono uscito dalle superiori perché i miei non potevano permetterselo.
Io studio in un’università telematica e ne vado fiero perché nessuno mi regala niente!! Lavoro 8 ore al giorno e ne studio 5, sono riuscito a dare 5 esami in un anno, se fossero regalati avrei già finito il primo e iniziato il secondo.
Chiudi sto sito e lascia vivere la vita alla persone senza rovinargli la giornata oppure un sogno. Ricordati che c’è gente che prende le lauree nelle UNIVERSITÀ DEGLI STUDI e non è comunque professionale. Non bisogna fare di tutta l’erba un fascio.
Caro Andrea, ti ringrazio per avermi detto che “non sono un bravo mugnaio”, effettivamente il mio obiettivo è fare un’analisi dei fatti, non “portare acqua al mio mulino”.
In risposta al tuo commento ti invito a rileggere attentamente l’articolo qui non si tratta di controsensi, bensì di “fatti” e “punti di vista” differenti.
I fatti sono quelli riportati dai giornali, sono dati che né io né tu mettiamo in discussione senza altrettante prove.
I punti di vista possono essere i miei, i tuoi e quelli della “massa”.
In questo articolo io riporto:
– Fatti
– Punti di vista della massa
– Punti di vista miei (sai com’è… è il mio blog)
Quindi cosa c’è da dire?
– Sui fatti non c’è nulla da aggiungere (a meno che tu non te la voglia prendere con chi si occupa della comunicazione nazionale, in quel caso fai pure).
– Sui punti di vista della massa è inutile che te la prendi con me solo perché ho il coraggio di dire le cose come vengono viste (non ho detto che lo condivido, ho detto quello che dice la massa).
– Sui miei punti di vista puoi tranquillamente non essere d’accordo, ne prendo atto.
Per il resto credo di aver già risposto a fine articolo…
Non mi interessa fare una raccolta di “amanti” e “haters” delle università online.
Se ti senti nel “giusto” non sarà certo un articolo di un blog a farti cambiare idea o farti sentire meno bravo in quello che fai.
Di certo questo blog non nasce per tarpare i sogni di nessuno, anzi!
Il blog si chiama 6inTempo proprio per rispondere a tutte quelle persone che (come te) non hanno potuto prendere la laurea subito dopo la scuola e pensano che sia troppo tardi.
Concludo con una risposta a questa tua affermazione:
Mi dispiace Andrea ma devo metterti davanti alla brutale realtà…
Il fatto che TU non riesca a fare più esami non dimostra o avvalora nessuna tesi.
Se fosse così semplice mi basterebbe iniziare a citare persone che hanno frequentato i miei corsi e di esami in un anno ne hanno fatti 10/15 (recuperando gli arretrati e) laureandosi in corso mentre lavoravano.
In questo caso senza i vantaggi (citati) delle università telematiche (se sei curioso, trovi qualche esempio qui –> https://bit.ly/non-credere-a-quello-che-ti-dico-io ).
Se poi ti sei sentito colpito da quanto ho detto, mi dispiace, non ho l’obiettivo di ferire nessuno (piuttosto di far riflettere).
Buona giornata
P.S.
No. Non chiuderò questo blog perché l’obiettivo non è spegnere i sogni, bensì alimentarli, come ho già fatto con migliaia di persone.
Ciao, mi sto informando per capire quanto le università telematiche possano essere una reale possibilità per noi lavoratori.
In tempi di covid molte università stanno scopiazzando queste modalità FAD… Ma con scarsi risultati.
Docenti che non si sanno connettere, connessioni a scatti e via discorrendo…
Non pensi che i pregiudizi, in questo momento storico, siano del tutto infondati??
È vero che il MIUR ha stilato una classifica della “qualità” delle università telematiche, è altrettanto vero che alcune non sono nemmeno sufficienti perché fanno gli esami (pare) a crocette…ma è altrettanto vero che c’è ne sono di serie e valutate positivamente (parli tanto di fatto e fatti ma non trovo il link a questo report nel tuo documento quando sarebbe forse utile a che legge per avere un quadro più completo).
Condivido quanto detto negli altri commenti. A 40 anni forse è più ridicolo andare a fare esami (o stare in classe) con dei 20enni che non prendere una laurea on-line.
Ciao Andrea,
è tristemente vero quello che dici:
Purtroppo le università Italiane sono ancora piuttosto indietro riguardo la Didattica a Distanza, con i problemi da te citati e tanti altri (forse anche peggiori).
Credo che da qui ne derivi (per molti) la scelta delle università telematiche, che normalmente sono nettamente più organizzate rispetto alla media delle colleghe statali.
Per quel che riguarda il mio parere rispetto ai pregiudizi in questo momento storico ti rispondo:
“Nì”
SI, perché credo che i pregiudizi siano la fonte di ogni male, quindi a prescindere davanti ad un pregiudizio per istinto mi viene da “sposare” la controparte.
NO, perché purtroppo i dati dicono cose differenti ed avendo molti miei allievi che si sono trovati in difficoltà su più fronti ho visto molte conferme a questi dati (non sempre positivi).
Ovviamente io mi sono fatto la mia idea a riguardo leggendo e documentandomi e ti ho dato il mio parere perché me lo hai chiesto esplicitamente, per il resto il mio parere (fine a se stesso) ha lo stesso valore di quello di chiunque altro (direi compreso tra lo 0 e l’1).
___
Per quel che riguarda il report di cui parli non ho ben capito a quale ti riferisci. Nell’articolo c’è il link all’Analisi della situazione delle Università Telematiche ma forse tu ti riferisci al report ANVUR? In quel caso lo trovi qui.
Questo report non è citato nell’articolo perché questo articolo non si intitola: “Qual è l’università telematica più valida” ma si interroga sulla validità in sé. Se poi vuoi articoli per la scelta dell’università telematica, di quelli ne trovi a bizzeffe su vari blog (spesso pagati proprio dalle università stesse).
Tra l’altro se vai a vedere i dati ad oggi ci sono:
– 1 “Buona”
– 3 “Appena sopra la sufficienza”
– 6 “con l’accreditamento temporalmente vincolato”
Quindi se sponsorizzassi quel rapporto sarebbe un po’ come fare pubblicità alla “meno peggio”. Diverso è se se ne parla in maniera specifica come in questo caso, allora ti riporto volentieri i dati (anche perché come hai capito, mi piace parlare con i fatti).
Per quel che riguarda l’età e l’essere/sentirsi “ridicolo” mi dispiace che tu la veda in questo modo perché in qualche modo preclude delle possibilità… Ma è il tuo punto di vista e lo prendo come tale…
Se vuoi vedere altri punti di vista ti consiglio di andare sul nostro gruppo Facebook dove trovi molte persone tue coetanee ma anche giovani ragazzi dai 19 ai 25 anni a cui ho chiesto di rispondere alla domanda:
“Cosa pensi di un 40/50enne che studia all’università con te?”
Potresti stupirti delle risposte!
P.S.
Considerato che sul gruppo Facebook c’è parecchia interazione ti consiglio di usare la funzione Search per cercare le parole chiave in questione”
Ciao Vincenzo, il tuo articolo sulle uni telematiche è interessante. Mi permetto di dirti solo due cose che vanno in disaccordo con le tue considerazioni. La prima è che quando una persona intraprende un percorso di studi, o meglio ancora di vita, non deve assolutamente dare peso alle opinioni altrui altrimenti cambierebbe idea ogni giorno e sarebbe sommerso dai dubbi e dalle incertezze riguardo al futuro, quindi sono molto in disaccordo riguardo al tuo “pensiero comune” sulle telematiche, cioè sia chiaro, quello che hai scritto è veramente il pensiero popolare ma in un articolo come questo non si può assolutamente a mio parere dar peso a queste sciocchezze altrimenti nessuno farebbe mai niente nella vita.
La seconda è che in sede di colloqui lavorativi è vero che sì dà generalmente meno importanza alla laurea telematica a parità di altre condizioni, ma è anche vero che questo ragionamento lo puoi fare solo nel nostro paese, perché ti posso assicurare che nel momento in cui ti sposti all estero la mentalità cambia in modo radicale, si bada meno a questi aspetti proprio perché come hai detto tu all estero le telematiche sono poche ma buone e quindi vengono considerate all’altezza. Secondo me era giusto specificare questo “aspetto culturale” in questo contesto.
Poi alla fine diciamocelo chiaramente, se una persona vale aldilà del pezzo di carta saprà come destreggiarsi nel complicato mondo lavorativo. Ho visto tanti laureati alle telematiche ottenere buoni impieghi e tanti altri laureati con buoni voti alle pubbliche fare dei lavori non inerenti al proprio percorso di studi quindi sta a noi stessi capire i nostri limiti e cercare delle soluzioni ai problemi.
In sintesi sono d accordo solo in parte con quello che hai scritto.
Ciao Damiano, non bisogna certo esprimersi solo se si è completamente d’accordo, quindi grazie per il tuo commento,
Invece devo dire che io mi trovo piuttosto d’accordo con i tuoi due punti di vista, ovvero:
1) Nella vita non bisognerebbe dare peso a certe cose.
2) Se vali e sei in gamba (e ti impegni) ti destreggerai certamente bene a prescindere.
Riguardo al primo punto l’ho voluto specificare in quanto per qualcuno (purtroppo) può essere una discriminante per la scelta dell’università.
Non tutti sono in grado di non dare peso a questa cosa (anche se dovrebbero a nostro parere) e qualcuno si trova in difficoltà dopo, a questo punto se non sei disposto a superare i pareri esterni ti conviene non metterti per niente in quella situazione, altrimenti rischi di stare male (questo è il motivo per cui ho inserito questo punto di vista nell’articolo, sai ognuno è diverso).
Pensa che qualche adulto non sceglie la pubblica perché altrimenti dovrebbe sostenere gli esami insieme a “ragazzini”… Anche questo è un aspetto “futile” se lo guardiamo nel complesso, a quanto pare però qualcuno si fa condizionare (Ovviamente è solo un esempio).
Riguardo il secondo punto mi trovi ancora più in accordo. Prima o poi anche in Italia arriverà un’ottica più orientata al risultato e meno al pezzo di carta, non vedo l’ora, credimi! Per ora purtroppo è ancora così e mi sa che per qualche “annetto” ancora dovremo sopportare questo orientamento.
Aggiungo alla tua riflessione che il punto di vista “estero” è completamente diverso riguardo l’istruzione, quindi non l’ho minimamente preso in considerazione in questo articolo.
Giusto per dirne una: In Italia abbiamo uno studio estremamente contenutistico mentre all’estero è molto più orientato al pratico. (Non a caso quando arriva un italiano/a sono felicissimi perché è una spugna di contenuti a cui è più semplice insegnare cosa fare.) Questa singola (ma importante) differenza che ti ho citato già da sola cambia tante carte in tavola e rende l’università telematica identica (quasi in toto) ad una qualsiasi altra.
Grazie per il tuo commento, mi ha fatto piacere avere questo parere.
Di nulla, purtroppo questo è un argomento molto delicato perché spesso mette a confronto correnti di pensiero diverse e contrastanti. Comunque finché si parla e ci si confronta in maniera educata e civile, questi articoli(e relativi dibattiti) possono solo giovare all’informazione e talvolta ampliare anche le nostre conoscenze.
Grazie a te
Totalmente d’accordo!
Non a caso ho apprezzato molto la tua educazione, che in questo periodo di leoni da tastiera non è scontata 😉
Buona giornata 🙂
Laureato alla telematica: pubblico impiego, mi sono lasciato dietro molti avvocati, commercialisti, e laureati “classici” di qualche centinaio di posti. Anche io racconto fatti 😉
Complimenti Gaudio!
A mio parere la cosa che vale di più sono proprio i fatti!
Peccato che il peggior magna magna è alle pubbliche, avevo colleghi ad ingegneria alla Federico II che erano palesemente raccomandati, alla vanvitelli ancora peggio, amici alla bocconi che mi raccontavano di esami totalmente sfalsati, alla luiss fanno i project work, all’esame di magistratura all’eur un candidato trovò le domande dell’esame del giorno seguente e vuoi dirmi che le università telematiche non hanno credibilità? E dai
No Federico, non voglio dire che le Università Telematiche abbiano meno credibilità in assoluto.
In maniera iper sintetica ho detto che quella è la percezione comune e poi ho elencato vantaggi e svantaggi.
Il “Magna Magna” purtroppo sappiamo che c’è in ogni luogo in cui ci siano degli interessi (a maggior ragione se economici).
È possibile che ce ne sia di più in una “statale” rispetto ad una “privata” o ad una “telematica”?
Sinceramente non lo so, non ho alcun tipo di dato in merito, credo a quanto mi dici ma ovviamente non posso prendere una o più esperienze personali ed elevarle ad assioma.
Molto spesso (come ha anche scritto qualcun altro nei commenti) quello che fa maggiormente la differenza è la volontà dello studente.
Chi vuole trovare escamotage per studiare poco o “barare” li trova in qualsiasi ateneo, alla fine è anche una questione di etica personale.
Stavo leggendo con interesse fin quando non sono arrivata alla parte in cui chiami le persone disabili “diversamente abili” e tutte le altre “normodotate”, con fare irrispettoso e semplicistico. Sono termini abilisti, e da persona disabile mi sono sentita presa in giro in una maniera che non puoi immaginare. Ti invito ad informarti su abilismo e linguaggio inclusivo, le risorse in giro sono parecchie.
Cara Alice, ti ringrazio per il tuo commento.
Mi informerò ulteriormente sulla cosa, di solito non sono una persona particolarmente attenta al linguaggio inclusivo ma dall’altra parte non voglio nemmeno offendere nessuno.
Grazie dello spunto.
Ciao Vincenzo!
Io mi sono laureata 10 anni fa (triennale più specialistica) in un’università pubblica, dopo di che ho messo su famiglia e ora sto frequentando un’università telematica, che mi permette di seguire le lezioni nel poco tempo libero consesso dai miei bimbi (il più piccolo ha un anno ed è il mio principale datore di lavoro) nella quale:
– gli appelli non sono assolutamente “spalmati” nel corso dell’anno, ma ci sono tre sessioni d’esame, come per qualsiasi altra università;
– gli esami sono esclusivamente esami orali, qualcuno ovviamente viene bocciato perché attratto dalla diceria (che citi anche tu) per cui: se frequenti l’università telematica, la laurea ti viene regalata;
– le lezioni non sono una lettura delle slide (che, nel mio corso di studi, non vengono nemmeno fornite) ma si studia sui libri (come in una normalissima università), diciamo, però, che se ad una persona interessa solamente “il pezzo di carta”, passa gli esami (ovviamente con voti bassi), anche in situazioni di preparazione molto scarsa (quindi studiando solamente gli appunti delle video-lezioni), unica cosa che non potrebbe accadere in un’università pubblica o privata in presenza, però tutto dipende dalla preparazione.
Avendo frequentato entrambe le università, quindi, mi sentirei di dirti che rifare ora l’università che ho frequentato 10 anni fa con un lavoro (la mamma lo so, non sembra, ma è un lavoro!) che mi occupa il 90% delle 24ore (a volte anche il 100%) non sarebbe assolutamente fattibile, con tutta la buona volontà che ci potrei mettere.
E mentre da un lato non capisco come sia possibile che molti ragazzi, appena usciti dalle scuole superiori, decidano di iscriversi ad un’università telematica (avendo tutto il tempo del mondo a disposizione e ritrovandosi, alla fine, a fare esami deludenti),dall’altro lato capisco e ammiro moltissimo chi lavora e, allo stesso tempo, decide di laurearsi in una di queste università.
E quando qualcuno mi dice: “ah ma è un’università on-line, allora è facile!” mi faccio una grassa, grossa risata! 😉
Ciao Stefania!
Mi trovi in accordo al 100%… tra l’altro avendo due bimbi piccoli capisco benissimo il discorso dei datori di lavoro 😉
La comodità organizzativa è indubbia e chi lavora e studia ha TUTTA la mia stima, appoggio e comprensione. Questo blog ed il mio lavoro nascono proprio per dare “una mano” a chi si trova in questa situazione.
Se sei uno di quegli eroi/eroine che ha il disprezzo per il pericolo per iscriversi all’università mentre lavora (e magari ha famiglia) non posso che stare dalla tua parte.
Anche per questo ho messo insieme tutte le strategie di gestione del tempo, organizzazione, concentrazione e metodo di studio sperimentate negli ultimi 15 anni per creare il sistema 6inTempo ed alleggerire un po’ la vita a chi ha obiettivi così ambiziosi.
È chiaro che ogni caso andrebbe valutato a sé stante, allo stesso tempo va detto che se non hai particolari impedimenti organizzativi e sei appena uscito dalle scuole superiori l’università pubblica è un’esperienza formativa, anche in termini di crescita personale e sociale.
Per il resto, scrivendo questo articolo che può apparire provocatorio, voglio proprio dire a chi (come te) ha delle OGGETTIVE difficoltà organizzative in più per terminare gli studi (o implementare quelli già fatti) che esistono metodi efficaci per farlo con più semplicità.
Da poco una mia studentessa, una mamma con due figli, ha superato 5 esami in 2 mesi, senza togliere tempo alla professione, al “lavoro di mamma” (come lo hai giustamente chiamato), al suo partner o a se stessa. Ed il fatto di farlo nell’università pubblica (e quindi alle stesse condizioni di tutti) la rende ancora più fiera di sé.
Non voglio iper-semplificare dicendo che sia facile, non lo è. Voglio solo dire che si può fare (tra l’altro tu stessa ne sei la dimostrazione, quindi complimenti!) e che esistono dei sistemi più efficaci rispetto all’organizzazione canonica.
Insomma, fai bene a farti una grossa risata… chi dice che è semplice gestire contemporaneamente tutte quelle cose molto semplicemente non sa quello che dice.
In bocca al lupo per il tuo percorso 🙂
Ciao, io sto frequentando un ITS (istituto tecnico superiore) praticamente una specializzazione post diploma con lavoro assicurato (all’incirca al 90/95%) in un azienda del settore. Nel mio caso il settore è impianti e produzioni farmaceutiche.
Loro danno la possibilità di avere l’iscrizione diretta al terzo anno di laurea in un università telematica nella facoltà inerente, nel mio caso ingegneria chimica. Io vorrei frequentare l’università ma per altre questioni ho voluto frequentare questo corso che permettesse di avere un lavoro praticamente assicurato nel settore, di conseguenza non so se conviene o no in un futuro conseguire questo terzo anno. A parer mio visto che comunque i primi 2 anni li ho passati “sui libri” in una scuola fisica, facendo l’ultimo anno online non è come prendere una laurea telematica perché comunque le mie competenze dovrebbero essere abbastanza solide. E poi ovviamente avendo in futuro anche un lavoro non sarebbe possibile frequentare anche l’università “normale” per solo 1 anno. Quindi la mia danda è, nella mia situazione me la consiglieresti o no la laurea anche se Telematica? Comunque è sempre il famoso pezzo di carta, importante o non importante che sia.
Caro Jonathan la tua domanda è molto chiara ma non mi sento di avere abbastanza informazioni per permettermi di darti un consiglio.
A dire il vero di solito per deformazione professionale tendo a non dare mai dei consigli. Di solito quando apro bocca (o scrivo come in questo caso) lo faccio sempre con cognizione di causa, altrimenti preferisco non rispondere.
In questo caso ho capito il tuo dubbio e mi sento di dirti solo una cosa:
La laurea telematica NON è il male assoluto! 😅 Cosa intendo?
Non vorrei che dal mio articolo passasse un messaggio “sbagliato”. La laurea Online non è un nemico da sconfiggere o qualcosa di male ma semplicemente ho voluto riportare i pro ed i contro.
Uscire da una facoltà online non ti rende automaticamente meno preparato di chi ha studiato in un’università fisica (privata o pubblica), anzi, non c’è dubbio che dipenda dall’impegno personale.
Ho conosciuto studenti che utilizzavano un dubbio “Metodo universitario” per passare gli esami senza studiare e lo facevano in un’università telematica così come in una pubblica, quindi il vero problema non è l’università ma il modo in cui si sceglie di affrontarla.
Al netto di questo rimangono vere le percezioni esterne che si hanno circa le facoltà telematiche, che per quanto equiparate sul piano legale e del piano di studi, lasciano sempre quel retrogusto amaro in termini di spendibilità da CV.
Quindi venendo alla tua domanda:
– Università telematica –> SI
– Università telematica –> NO
La risposta più onesta che potrei darti è… DIPENDE!
Dipende da:
– Obiettivi di studio
– Obiettivi lavorativi
– Stile di vita
– Possibilità economiche
– Conoscenze pregresse sulla materia (nel tuo caso ce ne sono tante)
– E tanti altri fattori personali…
So che forse avresti preferito una risposta più netta che potesse aiutarti in una decisione ma per onestà intellettuale preferisco analizzare i dati e non condizionarti nella scelta. Insomma, ci condizionano già abbastanza: società, parenti, amici, etc… ci manco solo io 😅
Di sicuro, grazie ai tanti anni di esperienza con professionisti che studiano, posso dirti di considerare i fattori succitati nella scelta e scegliere di testa tua con meno condizionamenti esterni possibili (che ovviamente non significa non informarsi o non confrontarsi).
Ti aggiungo una domanda in chiusura, se vorrai/potrai rispondere potrò darti un ulteriore punto di vista.
La risposta a questa domanda è molto importante.
Se una delle risposte è:
– “Per una questione organizzativa”;
– “Per il tempo”;
– “Per coordinare più facilmente studio e lavoro”;
– “Perché ho paura di far fatica a gestire due cose così importanti contemporaneamente”;
– “Per una questione di facilitazione del percorso”
o cose simili…
Beh, in questo caso ci sono molti strumenti utili per lavorare e studiare contemporaneamente e su questo posso aiutarti a farlo con più facilità (meno soldi) e più soddisfazione rispetto all’università telematica.
Spero di averti risposto e ti ringrazio per questa interessante domanda e per esserti aperto in questo modo non scontato 🙂
P.S.
Se a questa domanda: “Perché protenderesti per una laurea online al posto di una “classica”?” preferisci rispondermi in privato (lo capirei), puoi scrivermi a: info@6intempo.it. Inserisci come oggetto “Domanda Blog”. Il mio staff mi girerà la mail e ti risponderò volentieri.
In bocca al lupo per tutto!
Penso che l’argomento non sia stato trattato con la profondità che merita. È ovvio che per una persona giovane è meglio un’università fisica, per tutti i motivi citati. Detto ciò ci sono telematiche che fanno tutto il possibile per dare una formazione ben fatta e non tutte hanno esami “da paniere”. Inoltre l’università tradizionale può essere molto escludente: io ho una triennale presa alla statale con un voto mediocre, per problemi personali, e una pregressa carriera magistrale con voti alti. Ai fini dell’accesso in diverse università il mio percorso e le mie REALI conoscenze non rilevano, semplicemente non ho potuto iscrivermi alla magistrale che avrei voluto seguire perché non rientro nei parametri. Neanche un colloquio o una prova per vedere cosa so davvero, alla faccia del life long Learning. Sono stata iscrittain una statale e quando ho provato a reimmatricolarmi erano cambiati i requisiti e sarebbe diventato troppo pressante rifare gli esami da capo( quelli dati avrebbero fatto da lasciapassaree quindi non sarebbero stati riconosciuti..)
Per fortuna che esistono le telematiche che mettono meno sbarramenti e danno il sacrosanto diritto allo studio a chi non rientra nei parametri e ha avuto dei momenti difficili. E per la cronaca nessuno regala niente, il mazzo è vero. Ci sono realtà serie e studenti motivati che vogliono il pezzo di carta perché se lo meritano, anche se seguono le lezioni da casa dopo turni massacranti… perché rinunciare alla possibilità di assistere alle lezioni quando all’università tradizionale l’essere non frequentante rende tutto più difficile?
Ciao Warda!
Riguardo alla profondità dipende da cosa intendi…
Credo che ogni argomento (a prescindere) possa essere trattato con maggiore profondità, quindi su un affermazione universale come la tua mi è difficile rispondere. Se invece mi vuoi dire più nel dettaglio su cosa pensi che si possa andare più in profondità sono felice di risponderti.
Per il resto mi dispiace molto per i problemi personali che ti hanno rallentato nel percorso, ogni situazione è differente, quindi di certo non si può fare di ogni erba un fascio.
Riguardo invece gli “sbarramenti” di alcune università non ho assolutamente citato niente perché è una situazione troppo diversificata addirittura da facoltà a facoltà (basta vedere tutto quello che stanno combinando con i test di medicina in questo periodo). Se la telematica è la tua soluzione perché l’unica vera opzione è certamente uno di quei casi particolari in cui va valutata.
Concludo rispondendo a questo:
Mi trovi d’accordo circa la disorganizzazione di molti atenei riguardo la didattica per chi non può frequentare.
Alcune università sono migliorate un po’ dopo la pandemia, altre invece sono rimaste ancora indietrissimo.
Circa questo punto ti consiglio di far valere la sentenza della cassazione n. 20658 del 25/10/2005, circa i diritti degli studenti-lavoratori.
In breve specifica (tra le altre cose) che gli studenti lavoratori hanno diritto a turni di lavoro che agevolino la frequenza ai corsi e la preparazione degli esami.
Inoltre specifica che coloro che devono sostenere prove di esame hanno diritto a fruire di permessi giornalieri retribuiti, oltre a non essere obbligati agli straordinari.
Insomma la legge ha previsto qualcosa per tutelare la categoria, in questo caso, è giusto “approfittarne”.
In bocca al lupo per tutto Warda!