Credenze sulla concentrazione, Falsi miti e tecniche testate per aumentarla…
Cosa è VERO e cosa è FALSO?
Scopriamo insieme quante te ne hanno raccontate sino ad oggi…
Leggi le affermazioni che seguono, una, due o tre o forse tutte le avrai già sentite.
- La musica aiuta a concentrarsi
- Il cervello è un muscolo che va allenato
- Se dormo poco sono poco concentrato
- Se non prendo il caffè non riesco a concentrarmi
- Non riesco a concentrarmi se ci sono dei rumori
- In un momento specifico della giornata sono più concentrato (Es. mattina/pomeriggio/notte)
- Non riesco a mantenere la concentrazione alta per più di “tot” ore
- Riesco a concentrarmi solo in un determinato luogo
- Se scrivo/sottolineo rimango più concentrato
VERO o FALSO?
Scopriamolo insieme…
Di seguito andremo ad analizzare alcuni famosi falsi miti relativi alla concentrazione durante lo studio. Alcune sono semplici credenze, leggende metropolitane, altre sono vere.
Eccone alcune credenze più comuni:
La musica aiuta a concentrarsi
Vero e Falso
Ci sono moltissimi studi su questo tema ed è un argomento estremamente vasto, quindi cercherò di darti le informazioni più importanti per punti chiave.
È vero perché nelle prime fasi dell’apprendimento (durante la lettura) la musica di sottofondo può essere un ausilio per la concentrazione.
Ma non tutti i tipi di musica vanno bene, quali sono dunque le musiche più indicate che aiutano a concentrarsi durante lo studio e magari stimolano la concentrazione? Seguimi perché più avanti nell’articolo ti faccio un attenta analisi.
È caldamente consigliata la musica classica ed anche la musica definita “creativa” o rilassante.
Anche la musica a 432 Hz è una buona soluzione perché stimola le onde alfa, se non la conosci ti dico due breve cose in merito.
La musica che ascoltiamo normalmente, quella che passa in radio per capirci, è diffusa sulla frequenza di 440 Hz (Hz è l’unità di misura della frequenza, prende il nome dal fisico Heinrich Rudolph Hertz).
La 432 Hz è quindi una frequenza differente che aiuta può stimolare la concentrazione, merita quindi di essere provata. Trovi su YouTube delle playlist con musica a 432 Hz.
e poi sei uno particolarmente spirituale, ti interesserà sapere che questa frequenza sembra essere capace di portare in noi una sorta di equilibrio, di pace, di benessere e sarebbe (secondo queste teorie) la stessa frequenza armonica dell’universo (pronto a farti uscire il terzo occhio?).
Detto questo, scegli la musica che più ti piace come sottofondo per concentrarti, anche se non tutte le musiche vanno bene.
“Ah Vincenzo un po’ di sano Heavy Metal non va bene?”
Ti sembrerà strano ma paradossalmente potrebbe andare bene, perché?
Perché c’è una forte componente personale e di abitudine anche in questo.
Ovviamente in linea generale l’Heavy Metal non è tra le musiche che stimolano la concentrazione, così come non lo è: Il rap, il pop (italiano o straniero) e tutto quello che oltre alla melodia contiene un testo, ovvero delle parole cantate.
Sembra infatti che le parole possano avere due tipi di svantaggi:
- Se le conosci ti inducono a cantare (quindi a distrarti)
- Se non le conosci stimolano comunque l’emisfero sinistro del cervello che si occupa dell’analisi critica, emisfero che dovrebbe essere concentrato su altro (perlomeno in quel momento).
Se ti piace studiare con la musica ti lascio con una chicca… La musica che sembra essere più indicata è la colonna sonora dei videogame.
“Vincenzo, ti sei fumato il cervello?”
No no, sono serissimo! Secondo alcuni studi portati avanti da Dean Burnett, neuroscienziato ed autore di libri come “The idiot Brain” e “The happy Brain”, la musica dei videogiochi è appositamente concepita per creare un ambiente immersivo, che ci attiri e ci tenga intrappolati nel gioco.
Insomma, una musica piacevole che intrattiene senza distrarre, forse adesso ti spiegherai ulteriormente le ore che ci hai passato davanti tu o i tuoi figli.
È invece falso, perché come ora puoi intuire, se ascolti la musica sbagliata o la ascolti nella fase di memorizzazione delle informazioni, anziché essere un ausilio diventa una distrazione.
Il cervello è un muscolo che va allenato
Falso
Forse avrai sentito più volte questa frase, ma è uno dei più diffusi falsi miti sulla concentrazione.
Il cervello tanto per cominciare è un organo e non un muscolo, ma a diffondere queste voci sono state le diverse società che si occupano di Brain Training che giustamente hanno qualche interesse a far credere che ci possa essere un allenamento mirato per il potenziamento cerebrale.
In merito a questa affermazione, non ci sono evidenze scientifiche, anzi, una delle aziende più famose nel settore Brain Training di nome Lumosity (forse hai scaricato anche tu un’app con dei giochini in passato) è stata multata per pubblicità ingannevole proprio per questo motivo.
Gli scienziati non riconoscono nemmeno il termine “brain training” ma al massimo lo definiscono “Cognitive Training” (allenamento cognitivo). Infatti, non essendo un muscolo il cervello non può essere allenato, ma solamente stimolato ad apprendere cose nuove.
Se quindi ti eserciti con giochini di Brain Training per risolvere labirinti complessissimi, non stai diventando più intelligente o aumentando la tua abilità di concentrazione, bensì stai diventando più bravo a risolvere labirinti. Insomma… Falso!
Se dormo poco non riesco a concentrarmi
Su questa affermazione possiamo discuterci un pochino…
Se la prendiamo in assoluto e senza contestualizzarla è vero, ma andrebbe analizzata da un occhio un po’ più attento.
Se per te dormo poco significa:
“Sono settimane che dormo una media di 5 ore a notte”
(In questo caso è assolutamente vero)
Se per te dormo poco significa:
“Le notti passate ho dormito regolarmente ma stanotte non ho dormito per niente”
Beh, lì ti dirò che secondo me è più una questione di volontà che di reale stanchezza mentale (nel 5° punto che analizziamo capirai perché).
Sei mai stato in gita scolastica? Ma certo che sì!
Se ci pensi, dormivi poco (o niente) ed il giorno dopo durante le visite ai musei eri stanchissimo e non riuscivi a concentrarti, ma quando ti lasciavano il pomeriggio libero per girare per la città, trovavi magicamente un sacco di energie che fino a quel momento non esistevano.
Insomma, entra in ballo il processo di auto-motivazione, quindi è giusto “prendere con le pinze” questa affermazione. Poi lascio a te la sentenza.
Se non prendo il caffè non riesco a concentrarmi
Il caffè ha notevoli effetti positivi sull’organismo (purché non se ne abusi) ci sono paginate e paginate di ricerca sull’argomento caffè (divertiti un po’ se vuoi), ma aiuta anche a concentrarsi?
Sarà vero, o sarà anche questo un altro dei falsi miti sulla concentrazione?
Secondo la European Food Safety Authority il contenuto di caffeina presente in una tazzina di caffè può aumentare del 10% la velocità di elaborazione delle informazioni, ma ovviamente il dato per essere veramente preciso andrebbe calcolato in base alle dosi ed alla caffeina assunta normalmente da una persona.
In fase di studio secondo alcuni studi la caffeina può addirittura essere deleteria: Valerie Lesk e Stephen Womble, hanno pubblicato un articolo sulla rivista specializzata Behavioural Psychology in cui i due studiosi rispettivamente spiegano come la caffeina impedisca l’accesso temporaneo ai dati immagazzinati e non utilizzati nel tempo, influenzando negativamente la memoria a breve termine.
Mai capitato un “vuoto di memoria” durante un esame o sul lavoro?
Insomma, il caffè può metterci in difficoltà o aiutarci, con questo non voglio motivarti alle nottate in bianco con la caffettiera sempre pronta, anche perché, assumere quantità eccessive di caffè non migliora il rendimento, ma anzi può generare uno stato di eccitazione che causa uno squilibrio del ciclo sonno-veglia e abbassando i livelli di concentrazione.
Quindi io direi che la risposta più onesta da darti sia: Vero e Falso.
Anche perché il caffè può aiutare la concentrazione ma non è necessario per la concentrazione. Se per te lo è diventato, stai tranquillo, non crea assuefazione, puoi smettere quando vuoi, magari senza interrompere da un giorno all’altro.
È una questione quindi più mentale che fisica-metabolica. Spesso ha molto a che fare con quelle che sono le nostre abitudini, così come:
Non riesco a concentrarmi se ci sono dei rumori
Riesco a concentrarmi solo in un determinato luogo
Se scrivo/sottolineo rimango più concentrato
Queste tre le affrontiamo insieme in quanto la risposta è esattamente la stessa.
Qual è la cosa in comune tra queste tre così diverse problematiche?
Si chiamano abitudini, possono essere le nostre migliori amiche ma anche le nostre peggiori nemiche. Henry Ford diceva:
“Che tu creda di farcela o di non farcela alla fine avrai comunque ragione”.
Ognuno di noi ha delle convinzioni ben radicate circa un atteggiamento, comportamento o situazione. Se le convinzioni che abbiamo sono depotenzianti ovviamente ci tolgono energia e capacità di azione. Se sono potenzianti, ci danno motivazione e voglia di fare.
Ma quindi, Vero o Falso?
La risposta, anche questa volta non può essere scontata.
Sono anni che mi occupo di gestione del tempo e la concentrazione è uno dei tasselli più importanti per una buona produttività, oltre che per una vita serena e piena di risultati.
Quindi ho perso il conto di tutto quello che ho studiato sull’argomento (libri, ricerche scientifiche, manuali… e tutto quello che può venirti in mente), ma ad oggi non ho ancora trovato informazioni particolarmente esaustive (e non contrastanti) che ci dicano se queste tre cose sono vere o false.
Non riesci a concentrarti se ci sono i rumori?
Tanti anni fa, da studente fuori sede, avevo un coinquilino che se non aveva la tv accesa con il volume al massimo non riusciva a studiare… e cavolo… era vero!
Riesci a concentrarti solo in un determinato luogo?
Quindi non ti è mai successo di concentrarti durante lo sport? O magari al tiro al bersaglio alle giostre? O forse in una partita ad un gioco di società? Sono sicuro che stavi in un luogo diverso quella volta….eppure!
Non provare neanche a pensare “Sì, ma è diverso perché… bla bla (gne gne gne)”. Non è diverso, TU hai deciso di renderlo diverso e tra poco capirai meglio perché.
Se non scrivi/sottolinei non rimani abbastanza concentrato?
Vallo a dire alle centinaia di migliaia di persone che non sottolineano/scrivono e rimangono comunque concentrate.
Verrebbe quasi da concludere con la classica frase da bar:
“Siamo tutti diversi gli uni dagli altri…”
Se fossi uno violento farei del male fisico ogni volta che sento questa frase… Poi però mi ricordo che sono un pacifista convinto e mi limito a dire:
“Ma che stai a dì!!!”
Se siamo tutti diversi come mai una serie di cose funzionano allo stesso modo su tutti?
(inutile dire che mi riferisco a tutti quelli che non hanno patologie o malformazioni)
Via con gli esempi:
– Siamo fatti per circa il 60% di aqua – Tutti sudiamo
– L’acqua disseta tutti gli esseri umani
– A tutti batte il cuore
– Probabilmente anche tu sei ancora sconvolto dal fatto che Vincenzo abbia scritto acqua senza “q”
Vedi… Siamo tutti uguali! (Sei tornato anche tu su a vedere se avevo scritto senza “c”?).
Qualora non ti bastassero questi esempi eccone qualcun altro:
- Scientificamente non esistono razze (o meglio, esiste la razza esseri umani)
- Tutti riusciamo a leggere questa frase: “L3 N057R3 M3N71 P0550N0 F4R3 GR4ND1 C053”
- Tutti abbiamo gli stessi processi cognitivi (consapevolezza, intuizione, pensiero, conoscenza, memoria, etc.)
- Tutti gli esseri umani sono in grado di recepire le emozioni altrui
- Etc…
Ovviamente ci sono delle piccole differenze da persona a persona, però il nostro DNA è uguale, senza distinzioni. Quindi molte delle differenze arrivano in termini di:
- Contesto Sociale
- Contesto Culturale
- Condizioni/necessità
- Modelli con cui siamo cresciuti
- Tanti altri fattori
Ma è positivo che ci siano queste differenze, ci distinguono e ci rendono tutti uguali ma allo stesso tempo unici e non replicabili.
La concentrazione rientra tra le tante cose citate che funziona allo stesso modo per tutti ma ovviamente l’ambiente, la scuola e le altre cose succitate ci hanno portati a crearci dei nostri processi mentali per accedervi.
Ecco perché diventa utile la frase di Henry Ford:
“Che tu creda di farcela o di non farcela alla fine avrai comunque ragione”.
Quindi possiamo affermare che:
Non riesco a concentrarmi se ci sono dei rumori, è vero se lo è per te
Riesco a concentrarmi solo in un determinato luogo, è vero se lo è per te
Se scrivo/sottolineo rimango più concentrato, è vero se lo è per te
“Vincenzo, ma non potevi scrivere così senza tutto il papiro in mezzo?”
NO!
Oggi, l’argomento credenze personali è ampiamente discusso nella crescita personale e c’è chi dice che siano tutte cxxxxxe e c’è chi dice che funzionino come la “magica legge d’attrazione”. Io credo caldamente che la verità stia nel mezzo, ma di questo ne parleremo in un altro articolo.
In un momento specifico della giornata sono più concentrato (Es. mattina/pomeriggio/notte)
Inutile dire che questo punto lo analizzo appositamente dopo quello delle credenze personali, infatti la componente personale qui è fortissima.
Le abitudini che ti sei creato incidono fortemente sulla tua concentrazione, ai miei corsi a volte chiedo qual è il momento migliore per essere maggiormente concentrato e le persone mi rispondono:
“Il mattino ha l’oro in bocca, se non studio la mattina non sono produttivo.”
“La mattina devo carburare, sono lento, faccio fatica, meglio il pomeriggio”
“La notte! Questa è la soluzione definitiva, nessuno che disturba, pochi rumori…”
Oh… Mettetevi d’accordo!
Chi ha ragione?
Tutti! (Che tu creda di farcela o di non farc….)
Però se dovessimo cercare una risposta quanto più oggettiva possibile potremmo scomodare la cronobiologia.
La che?!
La cronobiologia è una branca della biologia che si occupa di studiare il bioritmo umano, aiutandoci a trovare il momento “più giusto” per fare qualcosa, migliorando dunque le nostre performance.
Pensa te fin dove si può spingere la voglia di produttività!
È ovviamente utile anche in campo medico, in quanto scoprire che un medicinale fa più effetto alle 9.00 di mattina piuttosto che alle 9.00 di sera è una scoperta incredibile.
In merito a questo puoi approfondire gli studi del sociologo e speleologo italiano Maurizio Montalbini, oppure vieni ad un mio corso 😉
Le performance intellettuali migliori (dal punto di vista della memoria e concentrazione), si registrano nella fascia oraria che va dalle 15.00 alle 17.00. Sembra che in quest’orario, il cervello sia particolarmente attivo e concentrato, insomma, al meglio delle sue capacità mnemoniche.
“Ok Vincenzo! Era esattamente quello che volevo sentire! Lo dicevo io che è inutile studiare più di due ore al giorno!”
Non cadere in questi facili errori…
Questa è un indicazione utile, ma non indispensabile, quindi non disperarti se a quell’ora lavori e non puoi studiare o che ne so io.
Magari in questo momento c’è qualcuno che pensa a quell’orario e dice:
“Noooo con me non funziona la cro… crobiologia, cromoterapia… insomma la cronoqualcosa… Io sono più concentrato la mattina”
Ricordati quanto detto all’inizio, le abitudini incidono moltissimo!
E ricorda anche che le abitudini, se necessario, possono essere cambiate, pensa che nel mio libro ho dedicato l’intero capitolo 2 al come cambiare un’abitudine, dopo questo articolo forse avrai capito il motivo.
Quindi veniamo a noi…
C’è un momento specifico nella giornata? Vero!
È vero per due motivi:
1) Secondo la cronobiologia
2) Secondo le tue credenze
(Ricordati che un momento specifico c’è, ma è un indicazione. Non fare che studi solo a quell’ora altrimenti ti vengo a prendere sotto casa!)
Non riesco a mantenere la concentrazione alta per più di “tot” ore
Complimenti, se sei arrivato a leggere fino a questo punto per te questa cosa è falsa!
L’ho messo appositamente per ultimo per dare un riferimento a tutti quelli che sono convinti di non riuscire a rimanere concentrati troppo a lungo. Le stesse persone che ora staranno pensando:
“Sì, ma così è diverso…”
No comment e vado avanti!
Comunque questo concetto è Vero.
Infatti dopo alcune ore di concentrazione (specie se di fila) il nostro cervello inizia a non rendere più come potrebbe, quindi saranno utili per te delle tecniche per concentrarti meglio.
Se dopo la lettura di questo lungo articolo te la senti (se ne hai ancora le forze) puoi lasciarmi un commento e raccontarmi com’è il tuo rapporto con la concentrazione e magari dirmi qualche altra credenza sulla concentrazione che potremmo snocciolare e verificare insieme.
Per concludere ti lascio con una riflessione:
Io personalmente (e tutti i miei studenti) ho cambiato molte convinzioni relative all’apprendimento ed alla concentrazione, quindi non affidarti solo ai numeri, delle volte i numeri sono fatti per essere smentiti.
Diresti mai ad un sordo che è bravo a suonare e fare musica?
Diresti mai ad una persona senza gambe che è portata per correre?
Diresti mai ad una signora di 102 anni di buttarsi da un aereo con il paracadute?
No? Beh, allora meno male che Ludwig van Beethoven, Oscar Pistorius e Irene O’Shea non hanno parlato con uno come te… ma con uno come me 😉